Lara è stata male, per fortuna aveva imparato le mie canzoni. Online. 🎵📱
Corsi di musica online per bambini molto piccoli: è lecito domandarsi se ne valga la pena, è doveroso porsi il problema dell’esposizione allo schermo.
Ma Lara ha seguito un mio incontro davanti ad uno schermo, e la musica di quel momento è stata vitale in giorni difficili. Ti racconto la nostra (dis)avventura…
Ci risiamo.
Arriva il raffreddore e, dopo un giorno, il respiro si fa corto e pericoloso. Le medicine non fanno effetto, sono le quattro del mattino e saltiamo in auto diretti all’ospedale, insieme all’attacco d’asma. E’ un ospedale piccolo, di provincia, identico a quello del paese dove sono cresciuta e in cui mio papà ha lavorato per tanti anni. Uno di quei casermoni figli del boom economico, che ti dà la sensazione di tornare indietro di cinquant’anni.
La finestra è grande e un po’ sghemba, il bagno è in fondo al corridoio, non c’è condizionatore e nessuna traccia di tv in camera. Forse c’è nella sala giochi del reparto di pediatria in cui ci hanno ricoverato, ma è tempo di pandemia e quella stanza è chiusa.
Il primo giorno se ne va tra sonnellini agitati e lotte per farle indossare la mascherina per l’ossigeno, poi la domanda si scrive chiara nella mia mente: come faccio a trascorrere intere giornate chiusa in una stanza con una bambina di due anni, senza che entrambe diventiamo pazze?
Puzzle, costruzioni, libri: mi faccio portare di tutto, ma quello che sto per usare di più ce l’ho già con me. Sono la musica e le canzoni che non sono solo il mio lavoro, sono parte della mia vita e della mia persona.
Ho anche acceso il pc, non lo nego, anche la Paw Patrol mi ha dato una mano, però ho soprattutto cantato cantato e cantato.
Ma che cosa ho cantato così tanto?
Le canzoni che lei ha ascoltato seguendo un mio laboratorio ONLINE.
Un paio di giorni prima della corsa in ospedale, ho tenuto un incontro online a tema Halloween. Ho raccontato la fiaba Il Pipistrello Brighello tratta dal sito www.fabulinis.com, intervallata da tante attività musicali che di solito propongo ai miei laboratori Musicantis. Anche i miei bambini hanno partecipato, insieme al papà mi hanno seguito dal salotto mentre io ero collegata da un altro punto della casa.
A cena, nessuno ha commentato in modo particolare (i bambini erano troppo concentrati sulla zucca che brillava sul terrazzo) e sembrava che in loro non fosse rimasto un segno evidente di quanto fatto.
Io non mi sono posta il problema, nemmeno dal vivo basto un solo incontro per comprendere l’interesse musicale del bambino o la sua modalità di partecipazione, figuriamoci online… e bisogna tenere conto del fatto che noi viviamo in un laboratorio musicale perpetuo: ogni giorno nascono canzoni, qualunque attività ha una colonna sonora e i miei figli tra un po’ cantano anche nel sonno…
Ma nei giorni di ospedale ho avuto di nuovo la conferma dell’efficacia dell’incontro online al quale hanno partecipato, anche se è stato uno solo:
le canzoni che Lara mi ha chiesto di cantare di più in assoluto erano proprio quelle ascoltate e ballate durante la fiaba online, e addirittura ricordava tutti i movimenti associati alla filastrocca (faccio presente che Lara ha solo due anni…).
Ritornando alla nostra stanza di ospedale, ecco che a suon di Gnomi e Folletti che ballano, il castello di Brighello e I gufetti che fanno uhh, le nostre ore se ne vanno e i giorni di ospedale passano, finchè si trasformano in un ricordo.
Grazie a queste canzoni, le nostre ore diventano più leggere e la sera arriva, trovandoci stanche e sfinite ma sufficiente serene da riuscire a riposare e affrontare il cammino che ci riporterà a casa.
Queste canzoni, poi, non ci hanno abbandonato, anzi: sono ancora parte delle nostre giornate, vengono richieste, cantate e ballate perchè sono diventate parte di un momento che ha segnato la nostra vita ma è stato superato.
E Lara le ha imparate online.
Ecco che di nuovo vivo sulla mia pelle la forza del mio lavoro: le musiche e le canzoni sono strumenti potentissimi, possono rendere sopportabile anche una stanza di ospedale dalla quale si può uscire solo per stretta necessità.
Poco conta se sono state apprese in una sala dove un gruppo di famiglie canta felice in coro o dal salotto di casa durante un incontro online. Certo, essere in sala tutti insieme a cantare è un’esperienza fantastica, ma la cosa che più conta è ciò che ne facciamo noi genitori di tutta questa musica, una volta usciti dalla sala di musica o disconnesso lo smartphone.
Possiamo pensare che l’attività musicale sia una parentesi di semplice divertimento, oppure possiamo provare a coltivarla nelle nostre case, facendola diventare una piccola àncora per i momenti complessi e un moltiplicatore di felicità per quelli gioiosi. Possiamo aver imparato queste cose live, oppure dietro ad uno schermo, ma la cosa più importante è quello che le faremo diventare.
Io e Lara finalmente torniamo a casa, provate da quasi una settimana di ospedale, felici di essere di nuovo pronte ad affrontare il mondo e con tanta musica che ci unisce e ci coccola più di prima.
Gliel’ho insegnata online, ma poi gliel’ho fatta vivere non come musicoterapista ma come mamma, ed è questo il passaggio più importante.
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I laboratori Musicantis si svolgono presso le sedi di:
Massagno – Lugano
Presso New Style Dance, via Foletti 2,
Massagno – Lugano
📆 il martedì e mercoledì mattina
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Io sono Silvia, musicoterapeuta con Master conseguito presso l’HMI di Bellinzona e insegnante di musica con più di vent’anni di esperienza, e vi aspetto per vivere insieme a voi questo percorso!
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