Se fosse molto più di una canzone? ❤️
Questa è la storia di una canzone che, in una serata come tante, ha rivelato il suo potere straordinario.
Perché le canzoni non sono mai solo “canzoni”, in realtà sono pezzi di noi che ci vengono cantati e che, per fortuna, noi riconosciamo ❤️
Lara si è arrampicata sulle mie gambe chiedendo “chitarra estate”.
Ho trovato gli accordi al volo, ho iniziato a suonare e lei, come un piccolo koala, è rimasta lì aggrappata a farsi abbracciare da me e dalla sua canzone preferita di questi giorni, infilata tra la mia pancia e l’ukulele.
Siamo andate avanti così quasi un quarto d’ora, con Romeo che correggeva ogni mio minimo errore…
Poco dopo, nel suo lettino, si è addormentata in cinque minuti, rilassata e felice.
Di quale canzone si trattava? Il titolo è La hit dell’estate e il cantante è Shade. Ammetto che non è il mio genere, ma se le piace e la conforta così profondamente, me la faccio piacere e gliela suonerò finché non sarà pronta a lasciarla ❤.
E se leggi fino in fondo scoprirai la piccola-grande differenza che c’è stata nella serata…
In realtà il titolo della canzone non ha nessuna importanza, ma è quasi vitale assecondare questa richiesta e non sto esagerando.
Ma perchè?
Di base c’è un meccanismo psicologico fondamentale dello sviluppo del bambino, ovvero quello dell’oggetto transizionale.
Avete presente quel pupazzo o quel lenzuolo che alcuni bambini si portano sempre dietro? La copertina di Linus? Ecco, quello è un oggetto transizionale, ovvero un oggetto esterno al bambino, che però lui percepisce come parte di lui.
Quest’oggetto vive in una specie di limbo, una zona di passaggio che fa da confine tra il mondo esterno e il mondo interno al bambino.
Forse è una cosa un po’ tecnica, però il bambino davvero pensa che quell’oggetto sia un po’ dentro e un po’ fuori di lui, e questo pensiero fa sì che il piccolo possa affrontare meglio tutte le piccole sfide che il mondo esterno gli pone, perché ha una specie di ponte che lo collega ad esso.
Alcuni bambini non ce l’hanno e stanno benissimo così, per altri, invece, quest’oggetto è praticamente sacro, non permettono alle loro mamme nemmeno di lavarlo!
Ecco, una canzone può benissimo avere questa funzione:
quella canzone che il piccolo vi chiede continuamente, è esterna al bambino ma, per qualche ragione, soddisfa delle sue esigenze interiori, perciò fa parte del suo mondo interiore.
Ascoltarla di continuo, lo aiuta a collegare il suo mondo interiore a quello esterno, dandogli forza e strumenti per affrontarlo.
Per i bambini molto piccoli, dobbiamo cantare e/o suonare noi, perché loro non lo sanno ancora fare. Possiamo anche far partire la canzone su un dispositivo, può essere un valido aiuto, anche se non è la stessa cosa, perchè la voce dal vivo fa molta differenza.
Può essere che questo attaccamento ad una musica duri pochi giorni: significa che la canzone ha fatto il suo dovere e il bambino non ne ha più bisogno. Ma a volte dura moltissimo: ci sono bambini che per anni non tollerano una ninna nanna diversa da quella che viene cantata di solito. In questi casi, evidentemente, la canzone è diventata parte integrante della loro identità sonora, e bisogna rispettare la richiesta del bambino.
Come fare a trovare questa (o queste) canzone?
Semplice: bisogna cantare e far ascoltare al bimbo più musica possibile, di tutti i generi (anche quelli che non vi piacciono troppo…) e lasciarlo libero di mostrarvi le sue preferenze.
Proprio come succede ai laboratori Musicantis: le musiche sono tante e di diverso tipo, con loro si gioca e si lascia che le diverse emozioni prendano il loro spazio.
E ciascuno trova la sua canzone preferita, che lo accompagna per periodi più o meno lunghi.
Non so per quanto tempo Lara vorrà ascoltare di continuo La hit dell’estate, e non mi interessa, perché gliela canterò finchè vorrà.
Ma quella sera in cui si è appesa a me, infilandosi tra la mia pancia e l’ukulele, e ha chiesto ripetutamente quel ritornello, è successa una cosa che ha fatto la differenza: non ha iniziato a piangere e a borbottare qualcosa che somiglia alla parola “paura” nel momento in cui siamo andate in cameretta, non ha cercato di scappare in sala per chiedere con preoccupazione di luna, stelle e buio.
Semplicemente si è lasciata cullare e addormentare, come quando era piccolissima.
Questa canzone è la sua copertina di Linus, la protegge e la aiuta.
E sono felice che ce l’abbia e che l’abbia trovata insieme a me ❤️
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I laboratori Musicantis si svolgono presso le sedi di:
Massagno – Lugano
Presso New Style Dance, via Foletti 2,
Massagno – Lugano
📆 il martedì e mercoledì mattina
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+41.76.2216510Silvia Maioni
Io sono Silvia, musicoterapeuta con Master conseguito presso l’HMI di Bellinzona e insegnante di musica con più di vent’anni di esperienza, e vi aspetto per vivere insieme a voi questo percorso!
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